“Spirito di aggregazione e divertimento” sono le parole che Stefano Rubino Pedrazzo, presidente dell’Associazione del teatro popolare di Sordevolo, usa nel descrivere la “Passione” in scena dal 18 Giugno al 25 Settembre nel leggiadro comune biellese, situato a valle della Riserva del Monte Mars, il monte più alto delle Alpi biellesi.
Cinquantacinque anni, sposato da 25, padre di cinque figli, Pedrazzo, è un Vigile del Fuoco in forza alla stazione del Comune di Biella e come tutti i sordevolesi recita nella Passione: da bambino nei panni di un diavoletto e da adulto nel ruolo del centurione.
Da 22 anni fa parte del Consiglio dove ha ricoperto il ruolo di responsabile della logistica della cavalleria (una scena di forte impatto sul pubblico è l’entrata in scena di una quindicina di cavalieri romani lanciati al galoppo) prima di essere eletto presidente, nel 2016.
La premessa di Stefano, che abbiamo interpellato per il ruolo che riveste da sei anni, ma soprattutto per l’esperienza maturata in tante edizioni della Passione, è che lo spettacolo è un «gigantesco impegno che vede coinvolti praticamente tutti i 1.300 sordevolesi; uno spettacolo che sta ormai diventando un punto d’attrazione turistica con ricadute sia sul territorio provinciale sia regionale».
La Passione si svolge ogni cinque anni a Sordevolo centro montano inserito in un contesto territoriale che offre svago, possibilità di attività sportive, attrazioni culturali e, come da tradizione piemontese, immersioni in una prelibata cucina per tutti i gusti.
Sordevolo, tra l’altro, dista una manciata di chilometri da due importanti santuari mariani: Oropa con la Madonna Nera e Graglia, gemellato con quello della Madonna di Loreto.
Lo spettacolo teatrale ha la capacità di mettere in “scena un territorio” è la definizione che Stefano Rubino Pedrazzo, utilizza spesso nel parlare della Passione.
In questo lembo di terra, un tempo definito come una piccola Svizzera, esiste uno scambio naturale tra la cultura, la fede, la storia e il divertimento.
La Passione si può definire una macchina ben oliata; ogni cinque anni, coinvolge 600 persone tra attori dilettanti, comparse, 150 addetti impegnati nel back-stage, per trucchi, costumi, luci, audio, ben 60 persone impegnate nel gestire gli ingressi, ristorazione, bar.
Gli organizzatori hanno dovuto ingegnarsi per allestire anche un capannone per lo stallaggio temporaneo certificato dall’Asl del Piemonte per ospitare i cavalli impiegati nello spettacolo.
Un impegno che non tralascia nulla al caso, un evento che smuove emozioni forti, commozione e grande partecipazione. Un paese di 1300 anime che si riuniscono e lavorano fianco a fianco con grande entusiasmo, consapevoli di essere i depositari di una tradizione nata ben duecento anni.
Anche se la pandemia in questi ultimi due anni ha reso difficile la realizzazione dello spettacolo, la passione e l’amore dei sordevolesi per la manifestazione ha permesso di superare ogni ostacolo.
Il Presidente ha ricordato le difficoltà incontrate nell’organizzazione della messa in scena dello spettacolo, sottolineando le numerose notti passate insonni per i continui rinvii a causa dell’epidemia causata dal virus di Wuhan, rimarcando quanto sia stato eccezionale l’impegno economico, personale e lavorativo dei sordevolesi.
I costi per la rappresentazione teatrale per i due anni di sospensione a causa del virus di Wuhan sono raddoppiati, gli spettacoli rispetto alla rappresentazione di cinque anni fa hanno subito un calo fisiologico del 35 per cento.
L’edizione post-covid deve essere vista un po’ come l’anno zero, le abitudini imposte dalla pandemia e la paura dei contagi ancora non sono state superate, Stefano si augura e spera di poter rientrare nelle spese forse anche con qualche piccolo aiuto da parte delle Istituzioni.
«Tra mille difficoltà di organizzazione e i costi in continuo aumento, si spera che il 25 Settembre, quando si chiuderanno i battenti si potranno realizzare, se non tutti, almeno in parte, le opere di beneficenza», precisa.
Ogni centesimo guadagnato dagli spettacoli, così come indicato da Statuto dell’Associazione, viene convogliato in opere di beneficenza come è stato per la costruzione dell’asilo infantile, della palestra comunale e quest’anno l’augurio è di riuscire a mettere mano alla casa di riposo.
Stefano considera la Passione uno spettacolo unico e irripetibile. I sordevolesi lo hanno nel loro Dna.
Un desiderio non ancora esaudito del Presidente dell’Associazione è che lo spettacolo possa un giorno essere un evento in cui il promotore sia proprio la Regione Piemonte così come accade per l’ omologa rappresentazione che si svolge in Germania a Oberammergau, in Baviera.
A Sordevolo la “Passione” non è solo tradizione, è costante impegno di gente laboriosa che alla propria attività aggiunge ore e ore di lavoro gratuito sottratto al tempo libero e, spesso, agli affetti familiari.
Lo spettacolo ha raggiunto notorietà anche fuori dai confini nazionali e può vantare spettatori da tutto il mondo, in particolare dagli Stati Uniti e dal Nord Europa, credenti e non credenti, appassionati di teatro o semplici curiosi.
Stefano Rubino Pedrazzo ha un desiderio nel cuore che esprime con una semplice domanda: «Perché l’Unesco non include la “Passione” nel suo patrimonio immateriale?».
(Stefano Rubino Pedrazzo presidente Associazione Teatro Popolare Sordevolo)